Metodo Stanislavskij
Il metodo Stanislavskij è un approccio sistematico alla recitazione teatrale, messo a punto dall'attore, regista e insegnante teatrale russo Konstantin Sergeevič Stanislavskij nell'arco di un lungo periodo di tempo a partire dai primi anni del '900. Esso è oggi considerato una tappa fondamentale per la nascita della recitazione e del teatro moderno. I risultati degli studi di Stanislavskij furono pubblicati nei libri Il lavoro dell'attore su se stesso del 1938 e Il lavoro dell'attore sul personaggio, uscito postumo nel 1957.
Il metodo si basa sull'approfondimento psicologico del personaggio e sulla ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell'attore, tale per cui l'esternazione delle emozioni del personaggio avviene attraverso la loro interpretazione e rielaborazione a livello intimo da parte dell'attore.In un secondo momento, a partire dai primi anni del '900, Stanislavskij andò rendendosi conto che compito del regista non era tanto sostituirsi o sovrapporsi agli attori, quanto piuttosto guidarli verso la migliore prestazione possibile. Così facendo, egli riconobbe la centralità dell'attore all'interno della messa in scena, attribuendo alla regia un ruolo non solo di guida ma anche di aiuto e di supporto all'attore stesso. Tale evoluzione si ebbe in particolare quando Stanislavskij venne in contatto coi testi di Anton Čechov: la messa di scena del Giardino dei ciliegi del 1904 segna in effetti i primordi della nascita del metodo.
Il principale problema che Stanislavskij si poneva era il seguente: se un attore deve replicare uno stesso spettacolo per molto tempo, il rischio è che la sua recitazione diventi ripetitiva e meccanica. Per evitare questo, è necessario che l'attore sia profondamente coinvolto in ciò che sta recitando. L'attore, secondo Stanislavskij, doveva essere sempre sull'orlo della commozione, solo così avrebbe potuto evitare che la sua recitazione diventasse inespressiva.
Tale risultato poteva essere raggiunto dall'attore da una parte approfondendo il personaggio (creandogli quindi una vita e caratteristiche ulteriori oltre a quelle evidenti in scena) e dall'altra legando le emozioni che il personaggio prova nel testo alle proprie esperienze personali. In questo modo l'attore, dovendo mettere in scena una data emozione, poteva ripescarla dal vissuto, ricordando emotivamente quando nella sua vita aveva provato emozioni simili (quella che Stanislavskij chiama memoria emotiva ).
Questo portò alla nascita del metodo: le prime bozze furono redatte nel 1906, nel 1909 vide la luce una prima versione, infine nel 1911 Stanislavskij era in grado di mettere alla prova con gli attori le tecniche da lui codificate.
(Fonte wikipedia)
Wikipedia
12/07/2024 |